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ANDREA COSENTINO

Giovedì/Donnerstag 02/03/23 + Venerdì/Freitag 03/03/23
h 20:30

Bolzano/Bozen
Teatro Comunale di Gries/Stadttheater Gries

(Galleria Telser Gallerie 13)

TICKETS

Info: info@teatrolaribalta.it
T. 0471 324943

Ingresso/Eintritt: 15 euro
Ingresso ad entrambi gli spettacoli/Beide Vorstellungen: 20 euro

02/03/23

PRIMI PASSI SULLA LUNA 
Divagazioni provvisorie per uno spettacolo postumo

03/03/23

RIMBAMBIMENTI
UN TED TALK SENESCENTE IN SALSA PUNK

Lo sbarco sulla luna dà il la a una schiera di improbabili personaggi per discutere di torri gemelle, monoliti, alieni e spiritualità, scimmie, tapiri e licantropi. Ma l’allunaggio del ’69 è anche l’evento mediatico attraverso il quale misurare l’inattingibilità del reale in un’epoca la cui verità coincide con il suo darsi in rappresentazione. Il lavoro di Cosentino inquadra immagini del futuro ormai passate, prendendo spunto dal quarantennale del primo allunaggio, passando per il centenario del manifesto futurista, il cinquantenario della creazione della prima Barbie e i dieci anni dalla morte di Stanley Kubrick. Contro la sete di realtà, l’ossessione per le storie vere, i fatti di cronaca e i reality show, Cosentino ci conduce in un viaggio surreale, esilarante e struggente. Al cuore del tutto c’è uno squarcio di storia intima, quasi una confessione offerta in sacrificio, che ha a che fare con la paternità e le fragilità dell’infanzia.

Die Mondlandung ist der Ausgangspunkt für eine Reihe schräger Figuren, über Zwillingstürme, Monolithen, Außerirdisches Leben und Spiritualität, Affen, Tapire und Werwölfe zu diskutieren. Aber die Mondlandung von 1969 ist auch das Medienereignis, an dem sich die Unerreichbarkeit des Realen in einer Epoche messen lässt, deren Wahrheit mit ihrer Selbstdarstellung zusammenfällt. Cosentinos Werk zeigt Bilder der Zukunft, die bereits in der Vergangenheit liegen. Ausgangspunkt sind der vierzigste Jahrestag der ersten Mondlandung, der hundertste Jahrestag des futuristischen Manifests, der fünfzigste Jahrestag der Erschaffung der ersten Barbie und der zehnte Todestag von Stanley Kubrick. Gegen den Realitätsdrang, die Besessenheit von wahren Geschichten, Nachrichten und Reality-Shows nimmt uns Cosentino mit auf eine surreale, urkomische und ergreifende Reise. Im Mittelpunkt steht ein Stück intimer Geschichte, fast eine opferwillige Beichte, in der es um Vaterschaft und die Fagilität der Kindheit geht.

Rimbambimenti parte come una conferenza sul tempo da parte di un fisico affetto da demenza senile e si trasforma man mano in un concerto-spettacolo fatto di composizioni e improvvisazioni, azioni e digressioni surreali, giocando con i paradossi della fisica posteinsteiniana e le defaillance della memoria. Tra spiegazioni scientifiche e discorsi a vanvera, il performer dimentica progressivamente la sua parte, cerca di ricostruirla attraverso appunti e oggetti sulla scena dei quali fatica a ricordare l’utilità, si barcamena a costruire una funzione plausibile alla propria presenza, fino a perdere ogni cognizione di cosa sia lì a fare, in un processo inarrestabile verso la dissoluzione e l’entropia.Il risultato è un viaggio filosofico-musical-sentimentale, un mix incosciente tra musica tecnologica, teatro di figura (in scena una marionetta a grandezza umana, manipolata in stile bunraku), rigore scientifico e parole in libertà, una clownerie senescente in salsa punk.

 Rimbambimenti beginnt als Vortrag eines an Altersdemenz leidenden Physikers über die Zeit, verwandelt sich jedoch allmählich in eine Art Konzert-Show aus Kompositionen und Improvisationen, Aktionen und surrealen Abschweifungen, die mit den Paradoxien zwischen Post-Einsteinscher Physik und mangelhaftem Gedächtnis spielt. Zwischen wissenschaftlichen Erklärungen und weitschweifigen Reden vergisst der Darsteller nach und nach seine Rolle. So versucht er, sie anhand von Notizen und Gegenständen auf der Bühne zu rekonstruieren, an deren Nutzen er sich nur mit Mühe erinnern kann. Er bemüht sich, eine plausible Erklärung für seine eigene Anwesenheit zu geben, bis er in einem unaufhaltsamen Prozess der Auflösung und Entropie jedes Wissen darüber verliert, wozu er da ist. Das Ergebnis ist eine philosophisch-musikalisch-sentimentale Reise, eine unbewusste Mischung aus technologischer Musik, Figurentheater (auf der Bühne steht eine menschengroße Puppe im Bunraku-Stil), wissenschaftlicher Strenge und befreiten Worten; eine punkige Groteske des Alterns.

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