“Il ballo” è il manifesto poetico del Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt, è un progetto che indaga sul senso di questa sua appartenenza al teatro: e lo fa con una creazione che coinvolge sulla scena, per la prima volta, tutti i suoi attori e le sue attrici e i tanti artisti esterni. “Il ballo” è uno spettacolo di teatro-danza dove i personaggi, prigionieri in una stanza – metafora del mondo – cercano di dare un senso alla propria vita. Prigionieri delle proprie abitudini e convenzioni sociali, di uno spazio fisico e mentale e dello sguardo che gli “altri” gli rimandano, lottano per non soccombere alle regole e alle logiche a loro imposte, cercano una via di fuga, un modo per ritrovare una propria soggettività, una propria storia, intima ed esclusiva. La loro lotta è un elogio alla vulnerabilità umana, un canto alla possibilità di esistere e farsi bellezza e stupore.
In questa ricerca drammaturgia ci sono stati di aiuto , con i loro racconti, le opere e le suggestioni, dei grandi autori del ‘900, quali Pirandello, J.P. Sartre e Bruno Schulz. Ci sono grandi muri in questo spettacolo. E non ci sono finestre , o perlomeno non riusciamo a trovarle. Ma forse è meglio così, forse è meglio evitare altri tormenti. Se poi una finestra si aprisse chissà quante cose nuove ci rivelerebbe.