ALI
17.1O.2O23 h 2O.3O
Teatro Comunale di Gries/Stadttheater Gries
Di/Von Antonio Viganò, Remo Rostagno, Gianluigi Gherzi
Con/Mit Jason De Majo, Michael Untertrifaller
Regia, scene, luci e costumi/Regie, Bühnenbild, Licht, Kostüme: Antonio Viganò
Coreografie/Choreoraphie: Julie Anne Stanzak
Una produzione/Eine Produktion: Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt, Lebenshilfe Südtirol
Ispirato allo spettacolo ALI del 1993 una coproduzione Le Grand Bleu di Lille (F) e Teatro la Ribalta
PremioETIstregagatto 1995
Spettacolo riallestito in memoria di Joseph Scicluna – interprete dello spettacolo per diversi anni
INGRESSO LIBERO
INFO
Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt
T: +39 0471 324943
info@teatrolaribalta.it
Lo spettacolo è organizzato da:
- Rete Prevenzione Suicidi
- Centro Pace
- Associazione Ariadne
- Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt
Ali è il racconto di un incontro tra un giovane uomo qualunque, un po’ disilluso e pessimista, e un individuo con due ferite rosse sulle spalle, un angelo caduto che ha voglia di soffrire e di amare come fanno tutti gli esseri umani. La creatura, scesa dal cielo attraverso un palo della luce, chiede, interroga, vuole capire il perché di ogni cosa. E’ curioso e ingenuo come un bambino.
Tra i due si stabilisce una rete di interrogativi reciproci, di curiosità, di conflitti che fanno scoprire all’angelo sentimenti e sensazioni mai provate prima.
L’angelo e l’uomo si incontrano, si scontrano, lottano, si riconoscono a vicenda, si agguantano e si sfiorano in una danza della vita fino alla morte. Scoprendo ricordi seppelliti sotto mucchi di sassi, l’angelo mette a nudo la vita dell’uomo, i suoi dolori e le sue gioie.
La lotta fra i due diventa dura come un gioco. Un gioco crudele e poetico nel quale l’uomo scopre la sua unicità, il suo essere “storia” unica e irripetibile, mentre l’angelo dovrà scegliere fra essere tutto e niente o un’identità precisa, terrena rinunciando alla sua dimensione divina.
Ali erzählt von der Begegnung zwischen einem jungen, vom Leben enttäuschten Mann und einem verwundeten Engel, der leiden und lieben möchte wie alle Menschen. Über den Lichtmast hinweg klettert der Engel auf die Erde, um die Welt zu verstehen: Fragen über Fragen… „Warum ist das so? Warum machst du das“..… neugierig und naiv wie ein Kind entdeckt der Engel die Erde und die Menschen. Ein Wechselspiel aus Fragen, Neugierde und Spannungen wächst zwischen den beiden heran und lässt den Engel Gefühle erleben, die er nicht kennt.
Engel und Mensch begegnen sich, sie stoßen aufeinander, kämpfen, erkennen sich gegenseitig, halten sich aneinander fest und beginnen einen Tanz zwischen Leben und Tod. Unter Schutt und Stein begrabene Erinnerungen werden wiederentdeckt und langsam nimmt das Leben des Mannes wieder Form an, mit all seinen Freuden und Leiden.
Der Kampf zwischen den beiden verwandelt sich in ein hartes Spiel: ein grausames und poetisches Spiel. Dabei entdeckt der Mann seine „Einzigartigkeit“, denn seine „Geschichte“ ist einmalig und nicht wiederholbar. Der Engel hingegen wird vor eine Wahl gestellt: Will er sein undefiniertes Dasein zwischen „Allem und Nichts“ weiterführen oder möchte er lieber eine genau definierte, irdische Identität annehmen und diese leben?